La letteratura economica sulle spese militari è estremamente complessa e variegata. In questo paper si vuol ritornare e dar conto di un dibattito, storicamente molto importante nella letteratura sulle spese militari, riguardante la loro funzione nell’economia.

Scopo di questo contributo è di mostrare, attraverso un’analisi comparativa, gli elementi fondamentali, gli apporti e i limiti di due punti di vista che tendono a contrapporsi nella storia del pensiero economico sul ruolo delle spese militari: da un lato quello secondo cui queste ultime costituiscono complessivamente un carico per l’economia e dall’altro, quello secondo cui, invece, le spese militari rappresentano una parte integrante e fondamentale per la sopravvivenza e il perpetuarsi del sistema capitalistico (e per l’accumulazione del capitale).

A tal fine verrà dunque analizzato e ricostruito il dibattito che prese il via dall’articolo Military Expenditure and Capitalism di Ron Smith, pubblicato sul Cambridge Journal of Economics nel 1977. A partire da questo contributo si svilupparono numerosi studi empirici che postulano, per costruzione, un impatto negativo del carico militare sulla domanda. I protagonisti principali di questa discussione furono da un canto Ron Smith e Paul Dunne e dall’altro Massimo Pivetti (1992), che, in risposta a quanto sostenuto da Dunne (1990), ritiene che la sua contribuzione del 1989  non debba essere definita sottoconsumistica, ma un “ approccio di domanda effettiva all’economia della spesa militare” (p. 381).  Gli elementi fondamentali dell’analisi comparativa sono costituiti principalmente dai contributi di Smith (1977), Dunne (1990) e Dunne e Smith (1994) da una parte, e Pivetti (1989, 1992, 1994) dall’altra.