STOREP CONFERENCES, STOREP 2017 - Investments, Finance, and Instability

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Lucien Brocard’s “Critical Fortune” in Italy in the Thirties
Fabrizio Bientinesi

Last modified: 2017-05-27

Abstract


Negli “anni dell’alta teoria”, l’Italia si trova in pieno regime fascista. Una condizione che non poteva non condizionare il dibattito teorico anche in campo economico. La “logica del sistema corporativo” (Amoroso, De Stefani 1934) invade pervasivamente tutti gli spazi del dibattito. Nel campo della teoria del commercio internazionale il regime fascista abbandona il “liberismo” dichiarato degli esordi per orientarsi su politiche sempre più protezioniste, fino all’ “autarchia”. Da qui la necessità, per gli studiosi più vicini al regime, di giustificare a posteriori le scelte del regime. La teoria mainstream del commercio internazionale viene attaccata con durezza. La sua architrave, il principio dei costi comparati, diviene il bersaglio polemico degli studiosi “corporatisti”. Arias, forse il più “organico”, arriverà ad affermare non solo l’inutilità ma addirittura la nocività di qualunque impostazione teorica che avrebbe limitato la libertà di manovra del regime stesso.

In questo contesto anche il dibattito sui progressi teorici compiuti all’estero viene gravemente distorto. Le novità teoriche che portano la teoria del commercio internazionale “out of the doldrums” (Mundell, 1979) vengono ignorate o trascurate, con qualche eccezione. Fra di esse, vi è senz’altro da segnalare l’attenzione riservata ai contributi di Lucien Brocard. Il suo contributo su l’ “économie dirigée” viene tradotto in italiano e pubblicato nel volume della collana della “Scuola di scienze corporative” dedicato all’economia programmatica, con una prefazione di Giuseppe Bottai. Successivamente, Francesco Vito recupera esplicitamente il concetto di “économie complexe”, elaborato da Brocard, all’interno del processo di revisione della teoria del commercio internazionale. Si tratta di un’operazione strumentale, che nasce in quella che potrebbe essere definita la “zona grigia” della scienza economica di quegli anni. Quel settore, cioè, che decide di non opporsi all’indirizzo indicato dal regime, ma nemmeno di aderirvi completamente. Il concetto di “economia complessa” di  Brocard, con l’accento posto sulla dimensione storica delle leggi economiche, si presta efficacemente a questo tentativo di mediazione.

Keywords


Lucien Brocard, Italian economic thought, French economic thought

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