STOREP CONFERENCES, STOREP 2016 - Engines of growth and paths of development in the minds of analysts, policy makers and human beings

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Il furto dei commons
Eleonora Gentilucci

Last modified: 2016-06-11

Abstract


I lavori del premio Nobel per l’economia, Elinor Ostrom hanno avuto il merito di reinserire nel dibattito economico attuale la tematica dei commons. L’aver messo in discussione la proprietà privata, come miglior modo di allocazione delle risorse, e i diritti di proprietà, come fonte di legittimazione dell’appropriazione delle risorse stesse, costituiscono i punti fondamentali a partire dai quali  iniziare la nostra analisi che si focalizza essenzialmente sulle questioni legate ai diritti di proprietà intellettuale sul vivente secondo la prospettiva del comune. Questa analisi implicherà due sfere di riflessione : quella del diritto e quella etica.

Nel paper si cercherà di ricostruire la dinamica che a condotto alla brevettabilità del vivente, concentrando in modo particolare l’attenzione sulle sementi. La mercificazione imposta dal sistema economico attuale costituisce la prima ragione della nascita dei diritti di proprietà intellettuale. L’estensione del sistema dei brevetti al vivente nasce dai progressi tecnologici indotti dalle biotecnologie. In effetti le biotecnologie, rappresentano lo strumento che permette che una forma di vita determinata possa acquisire uno statuto proprietario. Seguendo l’articolazione del pensiero di Vandana Shiva, l’obiettivo è di mettere in evidenza  la natura delle sementi in quanto beni comuni all’umanità.  È in effetti in questo contesto che si iscrive la chiave di lettura della Shiva secondo cui la brevettabilità del vivente è un saccheggio dei saperi dei contadini che li rende dipendenti dalle imprese: si tratta della biopirateria. Si assiste a una sorta di mercificazione della e di privatizzazione del vivente imposte dagli interessi delle lobby del settore e dagli apparati istituzionali che proteggono questi interessi. I meccanismi alla base delle enclosures delle sementi cercano di limitare la libertà che caratterizza da sempre le sementi, in quanto principio stesso della vita, sottoponendole all’ottica predatrice della massimizzazione del profitto. Il riconoscimento del carattere comune dei semi, solleva delle questioni maggiori sui piani ecologico, economico e sociale.

La dimensione locale articolata ai principi di partecipazione e cooperazione, in quanto basi per la costruzione di un’alternativa globale al sistema economico attuale è analizzata secondo la prospettiva bottom up delle esperienze delle comunità che, attraverso l’auto-organizzazione e l’autogestione cercano di proporre delle nuove vie di sviluppo. È in questo contesto che si cercherà di proporre un parallelismo tra il movimento del free software e quello dell’open source seeds.

Keywords


diritti di proprietà intellettuale, conoscenza, semi, free software, copy left

Full Text: Paper Gentilucci