La relazione La seconda crisi della teoria economica, letta da Joan Robinson alla riunione del 1971 della American Economic Association, fu tradotta in italiano e pubblicata nel 1974 sulla rivista “Problemi del socialismo”. A partire dalla relazione della Robinson e dal saggio di Michael Lebowitz, La crisi attuale della teoria economica, la rivista pubblicò ben due numeri monografici nei quali importanti studiosi (non solo economisti) sviluppavano le proprie riflessioni a partire dal tema Crisi della teoria economica e crisi del capitalismo.

Il dibattito raccolto nei due numeri della rivista si intersecava con un altro dibattito che, nella seconda metà del 1973, si era consumato sulle colonne della rivista culturale del Partito comunista italiano “Rinascita”. Andrea Ginzburg e Ferdinando Vianello, nel saggio Il fascino discreto della teoria economica, avevano sviluppavano un’originale ripresa della teoria marxiana a partire dai risultati di Sraffa e per mezzo di un’appropriazione del nucleo critico della teoria keynesiana. Questo intervento aveva dato luogo ad un ampio dibattito che si svolse sulla rivista nel quale studiosi provenienti da ambiti teorici diversi saggiavano la tenuta della proposta teorica avanzata dai due autori.

Come dimostrano i due dibattiti, la riflessione economica italiana di quegli anni presentava una estrema profondità teorica che trovava poi sostanza in proposte politiche di radicale riforma dell’ordinamento economico nonché di messa in discussione e di superamento del modo di produzione capitalistico.

Nella presente relazione si cercherà di dar conto delle linee teoriche sviluppatesi a partire da questi dibattiti concentrando l’attenzione in particolare:

a)    sul rapporto tra crisi dello sviluppo capitalistico italiano e critica della teoria economica;

b)   sulle proposte di superamento della crisi della teoria economica a partire da una originale ripresa del contributo keynesiano in una prospettiva sraffiana e marxiana;

c)    sulle critiche che gli autori che esplicitamente si richiamavano alla prospettiva marxiana della critica dell’economia politica rivolsero a questa impostazione;

d)   sulla situazione di stallo e in qualche modo di incomunicabilità in cui il dibattito andò arenandosi.